UE sospenda Ungheria e metta in mora gli aiuti economici allo stato magiaro.

L’emergenza COVID19 non mette purtroppo sotto pressione solamente i sistemi sanitari ed economici ma anche la democrazia. E’ quanto risulta dal recente voto, pur parlamentare, che assicura pieni poteri, senza margini temporali e con forti limiti alla libertà di stampa, al premier ungherese Viktor Orban. De facto in Ungheria si assiste da dieci anni a riforme illiberali, ad attacchi alle garanzie democratiche, ad una brutale propaganda sulla pelle di migranti e minoranze, alla demolizione della libertà di stampa e di insegnamento. La decisione di proclamare uno stato di emergenza illimitato, per consentire all'esecutivo di scavalcare il parlamento e di governare per decreto, è stata peraltro presa senza ascoltare le proteste dell’opposizione. Tutto questo è avvenuto attraverso un meccanismo formalmente ineccepibile e con un voto parlamentare. 

E la vera questione risiede proprio nel meccanismo che lo ha reso possibile per uno stato appartenente all'Unione Europea. Per queste ragioni, anche a fronte della condanna di alcuni illustri esponenti del PPE a cui il partito politico di Orban appartiene nel Parlamento UE, assieme ai colleghi Migliore e Colaninno, capigruppo nelle Commissioni Esteri e Politiche europee, abbiamo presentato al Presidente Conte e al Ministro Di Maio un’interrogazione urgente per chiedere alla Commissione Europea l’applicazione dell’Art.7 del Trattato sull'Unione Europea con la sospensione del diritto di voto dell’Ungheria e dei relativi diritti di appartenenza all'Unione così come la messa in mora degli ingenti aiuti economici comunitari a favore dello stato magiaro.