“Sono temporaneamente tornata a Pescara, dove abito con mia madre che ha 90 anni e aiuto mia sorella disabile, ma sono una cittadina italiana residente all’estero e quindi nonostante la situazione famigliare e la mia età non posso accedere al vaccino. L’ordinanza del Generale Figliuolo mi ha dato speranza ma l’attivazione delle regioni e il momento in cui finirà anche per me l’incubo covid sembrano ancora molto lontani.”
La storia di Chiara, al momento in Italia per aiutare la famiglia, fa parte delle tante storie di cittadini AIRE che ogni giorno mi scrivono cercando risposte che in questo momento tardano ad arrivare.
L’ordinanza del Commissario Figliuolo ha sbloccato le cose, come chiedevo in un ordine del giorno accolto dal governo l’11 marzo scorso, ma molte Regioni sono ancora in ritardo. Per questo motivo con la collega Laura Garavini al Senato stiamo lavorando a un emendamento che imponga alle Regione un limite massimo di 30 giorni per attuare l' ordinanza. Vaccinare gli AIRE non è solo una questione di giustizia, siamo tutti cittadini italiani in modo eguale, ma soprattutto di salute pubblica, è il momento di fare in fretta, di tutelare la salute di tutti.